Il periodo che abbiamo vissuto è stato caratterizzato da una serie di regole che fino a questo momento non erano mai state percepite come tali, ma come vere e proprie abitudini del quotidiano. Ciascuno dei poster interpreta quindi, attraverso l’uso della tipografia, una delle frasi che a partire dal 9 marzo 2020 ci sono state imposte come regole (lavarsi le mani, stare a casa, indossare la mascherina, mantenere la distanza sociale). Frasi che non avevamo mai letto su un giornale, su un decreto o su un cartello, ma che in questo periodo sono diventate le frasi più “sponsorizzate”. L’obiettivo è quindi quello di mostrare tutti gli obblighi che abbiamo dovuto rispettare in questi mesi, nel rispetto nostro e soprattutto degli altri. Ciascuna delle regole contenute nei vari poster è affiancata da immagini di grande impatto.
Marta Poli
Ha 24 anni ed è nata a Prato, città in cui vive tuttora. Dopo aver frequentato il Liceo Scientifico si iscrive alla Triennale in Disegno Industriale; ha da sempre una passione particolare per questo mondo, passione che le è stata trasmessa dal nonno. Ad aprile 2019 si laurea e a settembre dello stesso anno inizia a frequentare la Magistrale in Design, presso l'Università degli Studi di Firenze. Fuori dall'ambito universitario, pratica per circa venti anni pallavolo a livello agonistico. Finita la sua vita da atleta, svolge diversi lavori per rendersi un po’ più indipendente a livello economico. È una persona vivace e socievole, che cerca sempre di vedere il lato positivo in tutto. È anche molto testarda ed è molto difficile che si arrenda quando vuole qualcosa.Il primo accorgimento che abbiamo dovuto adottare, per cercare di limitare il numero dei contagi, è stato quello di lavarsi le mani. Un'attività che chiaramente svolgevamo anche prima della pandemia, ma che con il dilagare dei casi di contagio è divenuta ancora più importante. Il testo diviene parte dell'illustrazione, con le varie lettere che scendono verso le mani, come il getto d'acqua del rubinetto.
La pandemia ci ha costretti a restare chiusi in casa, isolati dagli amici e dai parenti, senza sapere quando ci saremmo potuti ricongiungere con loro. Questo periodo di isolamento è stato molto difficile per tutti, ci siamo sentiti in prigione, ma allo stesso tempo ci ha dato l'occasione di pensare e riflettere su noi stessi, in modo più conscio e approfondito.
Con la fine del lockdown e la graduale riapertura delle attività, la mascherina è divenuta parte del nostro outfit. Ci siamo piano piano abituati ad indossarla ed è diventata ben presto un abitudine, di cui non ci accorgiamo neanche più, come se fosse la normalità.
Nonostante le riaperture, il percorso per uscire dalla pandemia è ancora molto lungo e ricco di insidie. Dobbiamo perciò continuare a rispettare alcuni accorgimenti per cercare di limitare il numero dei contagi: tra questi uno dei più importanti, ma anche dei più limitanti e restrittivi, è sicuramente il mantenimento della distanza interpersonale.