Once upon a time – Storia di una pandemia

“C’era una volta – Storia di una pandemia” è il titolo della serie di poster pensati per rappresentare il periodo storico in cui stiamo vivendo. I poster scandiscono i vari momenti tragici che abbiamo dovuto affrontare: dal bollettino che quotidianamente ci aggiornava sul numero delle vittime (e più i morti aumentavano, più si disumanizzavano) al periodo di prigionia imposto dai vari DPCM, durante il quale l’unica possibilità di contatto con il mondo esterno era rappresentato dal recarsi a fare la spesa; fino al grande punto interrogativo, ovvero il futuro, che è ignoto e fa paura.

    Covid   Isolation   Quarantine   Social Distress  

Vittoria Stella

Ha 24 anni ed è nata a Taviano, un piccolo paese in provincia di Lecce. Le prime cose che vede e sente sono i colori e i profumi esasperati della sua terra, il mare e il sole fanno parte di lei. Le piace pensare alla propria come una grande famiglia, nonni, zii, cugine, e parenti vari sono sempre stati una presenza costante, a volte ingombrante, nella sua vita. Suo padre è un commercialista e sua mamma una ragioniera, sarà per questo che suo fratello ama i numeri, tanto da diventare un ingegnere fisico. La sua strada invece, prende una direzione completamente opposta. L’arte, in tutte le sue sfaccettature, la ha appassionata da sempre. Alle medie comincia ad amare la lettura e la storia dell’arte. Prosegue frequentando il primo anno di Liceo Scientifico, intuendo che i numeri non sono di certo la propria strada. Così, dal secondo anno, inizia a frequentare il Liceo Artistico con indirizzo Design. Grazie al lavoro degli insegnanti si appassiona ancora di più al mondo del design e dell’arte in generale. Dopo aver conseguito la maturità si reca a Firenze per frequentare l’università, scegliendo il corso di Disegno Industriale. Studia con entusiasmo, conseguendo la laurea a pieni voti con una tesi sulle abitudini che per secoli hanno accompagnato la vita del popolo salentino, realizzando una collezione di prodotti dal titolo “Uttisciana, le cose semplici di ogni giorno”. I prodotti raccontano in modo simbolico la quotidianità della vita nelle costruzioni trulliformi (caseddhi, nel dialetto locale) che pullulano le campagne salentine e ne rappresentano ancora oggi un segno distintivo. Attualmente sta proseguendo il percorso universitario e frequenta il Corso di Laurea Magistrale in Design, presso l’Università degli Studi di Firenze.
The Bullettin The Bullettin

Ogni giorno il numero delle vittime riportato nel bollettino aumentava inesorabilmente. Con il proseguire della pandemia abbiamo perso la cognizione della realtà e le vittime hanno iniziato a disumanizzarsi: non più persone, ma solo freddi numeri.

Imprisonment Imprisonment

Con i DPCM il governo ha imposto la Prigionia: le case sono così diventate delle celle, non erano concesse visite, né riduzioni della pena. Il popolo italiano ha quindi trascorso 57 giorni imprigionato dietro le sbarre.

Yard Time Yard Time

Durante la prigionia era concessa solo un’ora d’aria al giorno per poter fare la spesa. Con le persone rese statiche dalla prigionia, immobili come statue, solo i pensieri sono stati liberi fluire e creare assembramenti.

The Unknown The Unknown

Il futuro che ci attende è ancora ignoto, è come un buco nero che risucchia qualsiasi speranza o pensiero positivo. A volte l’ignoto fa più paura del male attuale.