L'inquinamento delle plastiche nell'ambiente marino

La plastica ormai è ovunque, ma quello che deve realmente preoccupare ed indignare è la non conoscenza e l’indifferenza nei confronti delle conseguenze che tutto questo può comportare per l’ambiente e per gli animali, o che comporterà, probabilmente, in futuro per noi. Tutto nascerà proprio da qui, dai nostri mari, dalle nostre spiagge e dal buon pesce che mangiamo quotidianamente. Questo progetto si basa sulla rappresentazione, attraverso quattro poster, di quelle che sono le conseguenze dell’inquinamento delle plastiche per il patrimonio marino, cercando quindi di raccontare questa problematica proprio dal punto di vista degli animali stessi.

    Climate change   Nature   Future  

Alessia Mingione

Ha 23 anni ed è originaria di Matera (Basilicata). Ha conseguito la Laurea Triennale in Design a Pescara dove ha praticato Design del prodotto, d’interni e della comunicazione ed è attualmente iscritta al primo anno di Magistrale in Design presso il Design Campus di Firenze. È da sempre fortemente motivata in questo ambito, sia dal punto di vista del design del prodotto che da quello della comunicazione. La sua grafica in particolar modo, è strettamente legata alla propria personalità e all’identità di quello per cui viene creata.
Reti Fantasma Killer Reti Fantasma Killer

L'allarme sulla situazione dei mari arriva dall'organizzazione World Animal Protection che chiede ai leader del mondo, riuniti a New York per la Conferenza mondiale sugli oceani, di aderire alla sua iniziativa per eliminare le reti e gli altri attrezzi da pesca fantasma, che uccidono ogni anno circa 100 mila animali marini, in particolare tartarughe, delfini e balene.

Plastica Circolare Plastica Circolare

L’oggetto più piccolo colpisce l’animale più grande. È il caso di un qualsiasi oggetto circolare in plastica gettato o ritrovato nei mari, che è una vera e propria piaga per gli animali marini, sia sotto che sopra la superficie del mare. I pesci, le tartarughe, i volatili, i delfini e tante altre specie muoiono soffocati dai cerchi di plastica utilizzati per tenere insieme le lattine, o dai cerchietti per la chiusura delle bottiglie in plastica, o da qualsiasi altro pezzo di imballaggio circolare. Nonostante in alcune parti del mondo siano stati vietati i confezionamenti di plastica, restano comunque ancora troppi i rifiuti di questo tipo che inquinamento i nostri mari.

Plastica Invisibile Plastica Invisibile

Dalle alici alle balene, dalle tartarughe agli uccelli marini, sono almeno 135 le specie marine mediterranee che ingeriscono oggetti di plastica. I danni derivanti dall'ingestione di plastica sono numerosi e differenti (ad esempio soffocamento e blocco gastrointestinale) ma tutti portano a un esito certo: la morte o la grave compromissione della salute degli animali, delle tartarughe in particolare. I rifiuti possono infatti incastrarsi nell'intestino, o perforarlo portando l'animale al decesso, oppure avvelenare la vittima col rilascio di sostanze tossiche.

Un Mare Di Plastica Un Mare Di Plastica

Il mare, in molti posti del mondo, è un cumulo di plastica. Qualsiasi oggetto in plastica, una volta finito in acqua, si spezza in frammenti molto piccoli a causa dell’azione di erosione delle correnti, raggiungendo dimensioni microscopiche. Le otto tonnellate di plastica che ogni anno finiscono negli oceani unite alle analisi su pesci, sale da cucina, acqua del rubinetto, sottolineano come presto anche l’uomo si troverà coinvolto direttamente in questa situazione. E la parola “plastica” diventerà sinonimo di morte anche per l’uomo.