La situazione di emergenza che stiamo vivendo, e che ci ha coinvolti tutti a livello mondiale, ha rimesso totalmente in discussione la nostra personale percezione del tempo. Molti hanno dovuto mettere in pausa le proprie vite, interrompere la loro routine, reinventarsi o adattarsi professionalmente ad uno smart working “improvvisato” e “improvviso”. La vita “fast” di queste persone si è interrotta, diventando di colpo “troppo slow”. Altri hanno vissuto invece la situazione inversa e la loro vita ha subito una brusca accelerata, e tutto improvvisamente è diventato “troppo fast”. Questo progetto è una riflessione personale su vari aspetti della nostra vita e su come, tali aspetti, siano indissolubilmente scanditi dal ticchettio di un orologio.
Jonathan Lagrimino
Ha 24 anni ed è nato il 6 ottobre 1995 a Firenze. Inizia frequentando il Liceo scientifico, diplomandosi nel 2014. In seguito, nel 2018, consegue la Laurea Triennale in Disegno Industriale all’Università di Firenze. Attualmente frequenta il secondo anno di Laurea Magistrale in Design, sempre a Firenze e lavora in uno studio di architettura a Lastra a Signa. È interessato al design in tutte le sue forme, i suoi contenuti e i suoi approcci, spesso diametralmente opposti. Cerca sempre di scoprire cosa si nasconde dietro ad un progetto, quali sono i ragionamenti, le scelte e le influenze che hanno portato alla realizzazione di un concetto. Prova ad approcciarsi al progetto allo stesso modo, cercando di analizzare “un problema” il più approfonditamente possibile, frenando l’istinto e sviluppando un’idea ponderata, “multidisciplinare” ed efficace. È una persona paziente, disponibile e affidabile. A volte si trova a combattere con la sua lentezza, causata un po' dalla troppa meticolosità e un po' dall’incertezza. Gli piace la campagna, leggere, andare al bar, la compagnia ma anche la solitudine.