Il tema progettuale si sviluppa provando a rovesciare l’accezione negativa che in questo periodo di lockdown ha assunto l’acronimo “DPCM”, per far derivare invece da esso un messaggio positivo di speranza e di cambiamento. Le immagini fotografiche sono la rappresentazione di figure umane indefinite che possono però rappresentare ognuno di noi nei diversi stadi raffigurati, ciascuno nella sua condizione più personale; la mancanza di un volto o di un'espressione, la sfocatura delle figure, mostrano la "disumanizzazione" prodotta dalla pandemia e dai decreti, in contrasto con il messaggio del progetto, che è positivo e di speranza. In tutto questo le parole dialogano in modo profondo con le immagini ed i loro significati.
Alberto Cirulli
Nato a Vasto (Abruzzo) nel giugno 1997. Dopo aver ottenuto la maturità scientifica, consegue con lode la Laurea Triennale in Design all’Università G.D’Annunzio di Pescara, con indirizzo Product. Dal 2019 frequenta il Corso di Laurea Magistrale in Design presso l’Università degli Studi di Firenze. Come designer pone particolare attenzione sul potere comunicativo degli oggetti, sulla loro sfera emozionale e sulle percezioni che possono sorgere dal loro utilizzo.